Terremoti, mare calmo e tormenti / Poi sorriderti in mezzo ai templi / Sulla porta d'Europa rovinata / Dai decreti, dai venti/ Finalmente rivederti”.
Fin dai primissimi pezzi del suo demo, scorrendo lungo tutta la produzione come Le Luci della Centrale Elettrica, arrivando al suo primo album a proprio nome “Paesaggio dopo la battaglia”, da cui è tratta questa citazione: lungo quasi 15 anni di attività musicale, Vasco Brondi ha sempre parlato del nostro tempo presente, unendo nello stesso racconto la descrizione di momenti personali al racconto di cambiamenti sociali. Un rapporto di coppia per parlare della situazione del lavoro, una riflessione personale per arrivare a descrivere quello che accade nei nostri mari. Disco dopo disco, canzone dopo canzone, Brondi ha trovato e affinato linguaggio e capacità narrativa, mantenendo intatta la specificità del suo sguardo, capace di cambiare focale più volte nel breve volgere di una strofa. Nella serata di apertura, giovedì 7 ottobre, Brondi sarà protagonista di una speciale performance tra parole, canzoni e letture, moderata dal giornalista e autore televisivo Marco Villa. Nella suggestiva location della Grande Miniera di Serbariu, Vasco Brondi costruirà un percorso narrativo che, attraverso le sue canzoni, poesie e brani, racconterà le sue battaglie e quelle dell’Italia di oggi toccando inevitabilmente i temi cardine del festival, lavoro e migrazioni.
Ph. Max Cardelli
GIOVEDì 7 OTTOBRE
ore 21:00
Grande Miniera di Serbariu
Vasco Brondi
Una performance fra parole, canzoni e letture
modera l'incontro Marco Villa
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