Alla fine degli anni ‘50 la Sardegna vive il fascino di ripensare l’arte in modo nuovo rispetto al passato, attraverso soprattutto una riflessione collettiva e grazie a nuove modalità espressive. Nascono i primi gruppi di giovani artisti che sono spesso accomunati più dalle teorie che dal segno, cifra distintiva di una inequivocabile rappresentazione formale di figurativa rottura. I protagonisti di ieri e di oggi ci guidano nel cammino di scoperta di un mondo binario e parallelo alla retroguardia, quest’ultima contestata e messa nei decenni all’angolo dalle nuove personalità artistiche della seconda metà del novecento. Testimoni di questo cambiamento culturale ritroviamo gli artisti Tonino Casula e Primo Pantoli, la gallerista Angela Migliavacca e le voci di altri protagonisti come Angelo Liberati e Igino Panzino. Lo storico dell’arte Gianni Murtas invece, oltre ad una riflessione teoretica, ci condurrà anche negli spazi che videro il formarsi e il consolidarsi dei primi gruppi avanguardisti.
DOMENICA 07 MAGGIO
ore 17:00
Cine-Teatro Centrale
Spazio Sardegna
Neoavanguardie in Sardegna di Antonello Carboni
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