“Dall’esterno è troppo facile criticare un processo in cui siamo tutti implicati, avere un’opinione negativa degli orrori e la distruzione ambientale che è legata al processo minerario, legale o illegale. In definitiva non era tanto il processo ad interessarmi, quanto i suoi effetti collaterali: la comunità che si crea attorno a condizioni tanto dure, la collettività che emerge in circostanze di necessità. Ho speso dei mesi in queste miniere semplicemente perché volevo capire meglio la perseveranza umana.”
Ben Russell
Ben Russell (1976, USA) è un artista e filmmaker il cui lavoro si situa all’intersezione tra etnografia e psichedelia. I suoi film e le sue installazioni sono in conversazione diretta con la storia dell’immagine documentaria, fornendo una ricerca meticolosa sui fenomeni di trance e evocando il lavoro di Jean Rouch, Maya Deren e Michael Snow, tra gli altri. Russell ha ottenuto una Guggenheim Fellowship nel 2008, un premio internazionale della critica della FIPRESCI (IFFR 2009) per il suo primo lungometraggio Let Each One Go Where He May, e ha partecipato a documenta 14. Il suo secondo film, A Spell to Ward Off the Darkness (codiretto con Ben Rivers), è stato presentato al Festival Internazionale del Film Locarno nel 2013. I suoi progetti curatoriali includono “Magic Lantern” (Providence, 2005-2007), “BEN RUSSELL” (Chicago, 2009-2011), e “Hallucinations” (Atene, 2017). Attualmente risiede a Los Angeles.
ore 11.00
Fabbrica del Cinema - P.zza sergio Usai, snc - Grande Miniera di Serbariu
Masterclass
ore 17.00
Cine-Teatro Centrale - P.zza Roma
Proiezione di Good Luck
(Francia/Germania, 2017, 143’)
A partire da una discesa di 600 metri nelle profondità della terra, Good Luck fa letteralmente luce sul volto umano del lavoro. Ci avventuriamo così nelle condizioni lavorative dal tempo distorto di una miniera statale sotterranea in Serbia. Il sibilo dell’ossigeno si intuisce sotto al rombo del motore a gasolio, i muri dell’ufficio vibrano con le esplosioni di due livelli sopra; la lotta fisica di questi minatori, disfatti e semi-dimenticati, trova il suo corrispettivo in un altro continente, nel caldo tropicale di una miniera illegale d’oro in Suriname. Le pompe dell’acqua lavorano incessantemente sotto al sole accecante, un liquido argenteo scorre tra le mani di un cimarrone samaraccano mentre aggiunge mercurio nell’instancabile attività estrattiva. Tra buio e luce, freddo e caldo, nord e sud, Good Luck immerge il suo spettatore nel precario contesto naturale e sociale di due distinti gruppi di lavoro così da permettergli di comprendere i legami che l’uomo condivide. In un’epoca di economia al collasso, ecco qui rivelato il fondamento umano del capitale.